Storia
Overview
L’Accademia Belle Arti Dei Romani è stata attivata nel 2013 da Gerardo Lo Russo nel finale del suo secondo mandato alla direzione dell’Accademia di Belle Arti di Roma (2007/2013). Lo scopo è quello di creare un centro permanente didattico, multidisciplinare ed internazionale in grado di recuperare le attività didattiche ed artistiche svolte in passato nel territorio tiburtino e, quindi, trasformarle in Corsi di Alta Formazione Artistica. Tali attività sono iniziate nel 1976 nella Scuola-Stamperia del Foro Piscario 36 Roma; nelle Stamperie Storiche a Roma – Edizioni il Cigno – Roma; continuate a Montecelio nel Centro Culturale Permanente di Grafica della Provincia di Roma 1985/1989; istituzionalizzate con legge regionale Lazio n. 27/89 del 25.05.1989 in Istituto Montecelio per la grafica, la comunicazione visiva e le attività ad esse, che con successine modifiche di legge è diventato Istituto Montecelio Ente Superiore per la Comunicazione Pubblica.
La Scuola-Stamperia del Foro Piscario 36 (dal 1976 al 1984) è stata la immediata concretizzazione metodologica di alcune esperienze filosofiche, sociologiche e culturali maturate nella frequentazione dell’Ecole des Hautes Etudes di Parigi all’epoca del direttore Lucien Goldmann (1968). A queste si sono aggiunte le esperienze editoriali d’arte realizzate presso la stamperia 2RC-Vigna Antoniana di Walter ed Eleonora Rossi, dove venivano incise e stampate opere dei massimi autori degli anni ’70 e ’80: Picasso, Moore, Mirò, Chagall, Burri, Dalì, Calder, Pasmore, Capogrossi, Guttuso, Pomodoro, Vasarelli, Soto, Rotko, Ricter, Santomaso, Dorazio, Perilli, Scialoia, Pepper, Gottlieb, Afro, Mirko, etc. Infine, le attività di grafica d’arte sono state integrate con le collaborazioni di grafica satirica, iniziate con Cosùs (strip pubblicate sul quindicinale L’Automobile dell’ACI – 1969) e continuate con Pino Zac presso Le Canard Enchainèe prima a Parigi, e poi a Roma con il settimanale I Quaderni del Sale, modificato dopo quattro numeri nella famosa testata Il Male (1972/1976).
Nel periodo dal 1976 al 1984 nella Scuola-Stamperia del Foro Piscario 36 sono stati svolti numerosi corsi liberi di Grafica d’Arte per gruppi di 10 studenti, per lo più stranieri residenti a Roma, o per Università Straniere (Trinity College, etc.), i quali al fine di maturare le tecniche e le metodologie incisorie, operavano in stretto contatto e contemporaneamente a noti artisti dell’epoca: Monachesi, Montanarini, Turcato, Turchiaro, Gentilini, Cascella, Strazza, Pace, Fazzini, Greco, Manzù, Solendo, Trotti, Elmer,
Lucchesi, Flury, Ruta, Cristini, Velly, Weimberg, Dragutescu, Frascà, Sampé, Elger, Lucchesi, Di Fiore, etc. nel mentre questi curavano le tirature di acqueforti, litografie e serigrafie.
Il laboratorio, attrezzato per praticare tutti i tipi di tecniche incisorie e di stampa cartacea, predisponeva di uno spazio-galleria dove si realizzavano mostre, incontri e dibattiti sul fenomeno sociale dell’arte incisoria. Essendo il luogo attrattivo e alternativo in quanto era il primo corso libero aperto nella Capitale ed era situato sopra il tempio di Giove su una passerella del Portico d’Ottavia, di fronte al Teatro Marcello – spesso era frequentato da personaggi noti, tra cui Rita Levi Montalcini, Silvano Bussotti, Annie Girardot, Marco Ferreri, Roberto Benigni, Toti Scialoja, Nicola Piovani, Nato Frascà, etc.
Stabilitasi una stretta relazione con i docenti e gli allievi della Scuola-Stamperia del Foro Piscario 36, nasceva l’Aiga (Associazione Incisori Grafica Arte), che in pochi anni si rendeva protagonista nel promuovere convegni ed esposizioni nella propria sede, a Palazzo Braschi, al Museo di Piazza Venezia, al Museo Pigorini, etc.
Scaturiva, nel frattempo, la necessità di sperimentare oltre alle tecniche grafiche tradizionali anche il nascente strumento del computer. E sul piano teorico si intuiva il bisogno di confrontarsi con la critica sociale dell’arte e con le conoscenze delle strategie di marketing. A causa di tali forti motivazioni, la Scuola-Stamperia del Foro Piscario 36 diventava Centro Culturale Permanente di Grafica della Provincia di Roma e realizzava il primo convegno Dal Bulino al Computer datato 5 maggio 1985.
Partecipavano artisti, incisori, stampatori, editori d’arte, sociologi e tecnici pubblicitari che, dato l’interesse suscitato, proposero di programmare un corso di Grafica e Comunicazione con lo scopo di integrare le arti tradizionali della grafica con quella emergenti della graphic computer. La proposta fu accolta favorevolmente dagli Enti Locali del Comune di Guidonia Montecelio, Provincia di Roma e Regione Lazio, tanto che nel 1989 veniva approvata la già citata Legge n.27/89 della Regione Lazio. Si registrava così l’istituzionalizzazione della prima scuola parauniversitaria d’arte e di comunicazione pubblica e sociale esistente in Italia. All’evento altamente innovativo per quell’epoca – la facoltà universitaria di Scienze delle Comunicazioni nasceva qualche anno dopo – interveniva anche Umberto Eco con un positivo commento riportato dal Messaggero
L’intensa attività dell’Istituto Montecelio nell’ex convento del San Michele sul monte Albano aveva sensibilizzato l’opinione pubblica fino a farle ipotizzare la necessità di valorizzare il prestigioso complesso panoramico cornicolano. Si procedette in tal modo alla ristrutturazione ed al restauro del convento seicentesco con importanti investimenti regionali, tanto che oggi la prestigiosa sede è utilizzata per ospitare il museo archeologico Rodolfo Lanciani, dove è conservata la Triade Capitolina.
Facevano parte del Comitato Scientifico Didattico dell’Istituto Montecelio – Ente Superiore Comunicazione Pubblica personalità della Cultura, dell’Arte e della Comunicazione: Giulio Carlo Argan, Guido Strazza, Stefano Salvi, Livio Cristini, Massimo Pistone, Goffredo Massironi, Jean Pierre Velly. La Direzione era stata affidata a Gerardo Lo Russo. Il Corso post-scuola media superiore era di tipo parauniversitario ed era costruito su un modello simile a quello che poi è stato approvato dalla futura Legge di Riforma 508/99. Infatti, era programmato in 3 anni ed era composto da Discipline Artistiche, Estetiche, Sociologiche, Psicologiche, Economiche, Tecniche e Pubblicitarie.
Tra i nomi dei docenti che si sono succeduti negli anni: Renato Pedio, Laura Pennacchi, Mino Fuccillo, Paolo Balmas, Giuseppe Marinelli, Roberto Mosolo, Stefano Novelli,
Giovanni Lussu, Marina D’Amato, Giovanna Longo, Alberto Funaro, Jean Pierre Velly, Livio Cristini, Paolo Belloc, Franca Gizzi, Eros Olivieri, Sabina Scotto di Tella, Roberto Mosticoni, Maria Rita Di Stefano, Eusebio Ciccotti, Tudor Dragutescu, Flavio Cassiani Ingoni, Daniele Turchi, ed altri. Nello stesso periodo sono state attivate convenzioni con le associazioni professionali AIAP e TP.
Le iscrizioni degli allievi erano nell’ordine di 75 all’anno, provenienti da tutt’Italia; molti diplomati sono diventati poi noti professionisti operanti in aziende multimediali, giornalistiche e pubblicitarie.
Dopo anni di attività, e a seguito di avvicendamenti politici, l’amministrazione regionale ha dapprima sottratto al territorio la sede, spostandola a Roma in via Rondanini, di seguito ha modificato la struttura didattica di tipo accademico, fino a farla diventare un’agenzia regionale specializzata nell’organizzazione di premi per i migliori servizi di comunicazione pubblica e sociale operante in tutt’Italia ed in collaborazione con l’associazione TP – Tecnici pubblicitari. Infine, in concomitanza delle restrizioni giuridiche ed economiche sopraggiunte, l’Ente all’avanguardia trent’anni prima nella didattica artistica, visiva e multimediale è scomparso dalla scena culturale italiana. L’associazione TP ancora oggi promuove il Premio Montecelio per la migliore comunicazione pubblica e d’impresa. Nel 2013/2014 Gerardo Lo Russo, già fondatore e direttore del suddetto Istituto Montecelio – Ente Superiore per la Comunicazione Pubblica (1989/1993) e già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma (2007/2013), rileva l’immobile gestito da una società agrituristica situata nella Villa de’Romani sulla collina di Carcibove a poca distanza dall’ex convento del San Michele, ed apre alla ricostruzione del percorso didattico vissuto anni prima. Confluiscono nell’iniziativa docenti ed ex studenti dell’Istituto Montecelio – Ente Superiore per la Comunicazione Pubblica e dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Lo scopo è stato quello di recuperare il bagaglio di esperienze preesistenti, ricucirle e trasformarle in un tessuto artistico, didattico e culturale per produrre attività didattica secondo gli obiettivi dell’Alta Formazione Artistica Miur/Afam, come previsto dalla L. 508/99 e dai successivi decreti attuativi. Riforma che si conosce nel merito dopo averla attivata e vissuta nell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Contatti
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